Immaginare Leonardo
Nelle sale del Museo Castello di Sonnino una mostra nella ricorrenza del Cinquecentenario della scomparsa del Maestro Vinciano.
Artisti: Chiara Abbaticchio, Xante Battaglia, Tiziana Befani, Sonia Bellezza, Stefania Catenacci, Amalia Cavallaro, Francesca Cervelli, Claudio Cignatta, Alessandro Cignetti, Daniele D’Amico, Sonia De Rossi, Roberta Di Sarra, Daria Faggi, Daniela Foschi, Giuseppe Frascaroli, Paolo Gallinaro, Nicoletta Gatti
Svoltasi dal 21 settembre al 5 ottobre 2019, la mostra è stata caratterizzata da oltre trenta opere di noti artisti italiani, tra i quali esponenti significativi della Nuova Scuola Romana, ispirate alla figura e all’opera di Leonardo e alla sua straordinaria attualità, non solo per coloro che lo amano ma anche per le nuove generazioni, in considerazione del fascino indiscusso di “genio del passato e del presente”. Pittore, architetto, scultore, scrittore, teorico dell’arte, scienziato e ingegnere, ideatore di una nuova maniera, ricercatore in ogni campo, prosatore originalissimo e spirito di creatività senza tempo. Collegare Leonardo a Livorno è frutto di un viaggio immaginario. Non sappiamo infatti se vi sia mai stato, ma la famiglia Medici, il suo legame con il Maestro e il rapporto della stessa con la città, trasformatasi poi nel più ricco porto franco della Toscana, hanno costituito un formidabile collante di originale valenza nazionale. Una mostra che è stata arricchita dalla presenza di Philippe Daverio, storico dell’arte. L’evento è stato curato dalla Galleria Vittoria di Roma.
Un percorso espositivo unico nel suo genere all’interno del castello che fu del politico Sidney Sonnino, anticipato da una conferenza stampa e un convegno su Leonardo a cui hanno preso parte Philippe Daverio, Tiziana Todi, direttrice della Galleria Vittoria Via Margutta di Roma, Giosuè Allegrini, critico d’arte e Capo Ufficio Storico della Marina Militare e Francesco Malvasi, direttore artistico del Gruppo Progetto Editoriale di Roma organizzatore dell’iniziativa.
La mia opera
“Signo Genius”
olio e pastelli su tela – olio su tavoletta – collage – frottage – grattage – cm 60×90
Alcuni particolari
“Signa genius”
L’opera vuol essere la summa , se pur parziale e sicuramente ingenua, dei riferimenti all’universo leonardesco , a cominciare da quel ritratto, Madonna Lisa Gherardini, con il quale tutto il mondo lo riassume e identifica , qui ripreso come piccolo reperto consunto e rovinato dal tempo , quasi una piccola prova d’autore che l’autore stesso ha perduto e poi dimenticato. Volutamente posta non al centro della tela, come a dire che neppure Leonardo stesso ne aveva valutato la straordinarietà, la tavoletta è inserita , appoggiata , nel contesto di linee geometriche a indicare l’eccezionalità genetica e biologica della concomitanza di due intelligenze , quella scientifica e quella artistica, espresse entrambe ai massimi livelli considerando anche il contesto temporale .
Ai margini alcune immagini a collage , quali esperienze visive da tutti condivise sulle opere del Vinciano, emergono da un fondo trattato a frottage e grattage evocante segni e sogni , frammenti mnesici di terra e di cielo.
C.C.